I corsi di teatro per bambini: dubbi, perplessità, domande. Soprattutto risposte.

In questo articolo teatropertutti ti parlerà di:

Questo articolo sui corsi di teatro per bambini è stato scritto da due nostre lettrici, Erica Forlin ed Elisa Carrer.

Erica ed Elisa sono due amiche di Treviso, entrambe nate “sotto il segno del Teatro”, come amano definirsi.

Il teatro è ciò che le ha unite e che ha convinto entrambe a frequentare un corso intensivo di Teatro a Padova. Durante gli anni universitari, ognuna ha preso la sua strada, separandosi, sebbene l’ambito di studi di entrambe sia stato lo stesso, quello del teatro.

Ed è proprio il teatro che, dopo l’Università, è riuscito a farle incontrare di nuovo. Elisa e Erica, ritrovandosi, colgono l’occasione di far della loro passione una professione.

Le due nostre amiche di Treviso si impegnano ogni giorno affinché il loro percorso formativo e lavorativo, portato avanti soprattutto con bambini e ragazzi, “possa essere un’esperienza da condividere offrendo loro la possibilità di immergersi in questo mondo in cui non esistono confini”.

E’ per questo motivo che abbiamo pensato possa essere davvero interessante il loro punto di vista circa l’insegnamento del teatro per bambini e ragazzi.

Erica ed Elisa sono due insegnanti di teatro, o meglio due “conduttori” di laboratorio come si definiscono nel loro articolo, e crediamo che le loro parole possano essere utili per tutti quei genitori che sono ancora indecisi se iscrivere o meno i loro figli a un corso di recitazione.

Che dire? Non ci resta che passare la parola a Erica ed Elisa!

Buona Lettura! 🙂

Ah, ricordati che se anche tu vuoi collaborare con noi, puoi inviarci la tua domanda tramite il modulo che trovi in questa pagina!

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Se dovessimo stilare una classifica delle attività extrascolastiche più conosciute e frequentate da bambini e ragazzi, sicuramente il teatro non occuperebbe i primi posti.

Discipline sportive e musicali godono senz’altro di una diffusione maggiore grazie anche ad un bagaglio culturale e sociale che le rende più immediatamente fruibili.

Se invece parliamo di “teatro e recitazione” è necessaria una spiegazione che possa aiutare questa disciplina ad aumentare la propria popolarità. Diventare popolare, alla portata di tutti, fruibile da bambini e ragazzi e, vista l’età di questi ultimi, dai genitori.

Nessuno escluso.

Partiamo dal presupposto che un genitore che accarezza l’idea di iscrivere il figlio ad un corso di teatro per bambini non deve immaginarlo catapultato in una dimensione a lui estranea. Palco vuoto, luci puntate e il piccolo attore in centro alla scena.

Niente di tutto ciò, anzi.

Solitamente al primo incontro si organizzano attività che coinvolgono l’intero gruppo come, ad esempio, il classico giro di presentazione.

In questa occasione al bambino non viene chiesto di recitare un monologo di dieci minuti ma semplicemente dire il proprio nome e cognome e, se ne ha voglia, la propria età.

Ed è solo l’inizio di questa meravigliosa avventura!

L’ attenzione del conduttore del laboratorio deve essere a tutto tondo.

Rispettando tempistiche ed esigenze di ogni partecipante si potranno ottenere dei risultati tangibili che non si misurano in quantità di battute declamate al grande pubblico.

I risultati dei laboratori di teatro per bambini si misurano invece attraverso un percorso di crescita individuale e allo stesso tempo condivisa.

Come possiamo quindi far capire ad un genitore che iscrivere il proprio figlio ad un corso di teatro per bambini rientra nella sfera delle buone idee?

Semplice, rispondendo ad alcune tra le domande e perplessità più comuni che sorgono loro.

Facciamo finta che (tra l’altro formula molto usata durante un laboratorio teatrale dedicato a bambini e ragazzi) venga chiesto ad una persona che si occupa di formazione teatrale, di stilare una “top five”.

Le cinque domande e perplessità più frequenti forse sono quelle che avete anche voi genitori e speriamo di poter rispondere in modo soddisfacente! Iniziamo!

1. ESATTAMENTE, COSA FARÀ MIO FIGLIO DURANTE UNA LEZIONE DI TEATRO PER BAMBINI?

Ed è proprio da questo “esattamente” che vogliamo partire.

In questo frangente non c’è nulla (se non una scaletta di giochi-esercizi che il conduttore propone) di esatto e preciso.
Una lezione teatrale è un momento che si crea e si sviluppa in maniera sempre diversa, grazie agli spunti offerti dai bambini e ragazzi. Grazie alle loro idee, alle loro risposte e soprattutto alle loro reazioni ed emozioni.

La bellezza di questo lavoro sta proprio in questo: il conduttore deve essere in grado di carpire le reazioni di chi gli sta di fronte, senza programmarle o in qualche modo influenzarle.

Di seguito proponiamo un esempio di esercizio che non soddisferà di certo la risposta alla domanda “esattamente?”, ma chiarirà una definizione a noi cara: il momento teatrale è un continuo divenire.

Il conduttore chiede ai bambini e ragazzi di disporsi in cerchio, affidando loro una palla immaginaria che dovranno passare ai propri compagni, trasformandola ogni volta in una palla diversa.

Ed ecco che ritorna il famoso “facciamo finta che”, perché da questo esercizio nascono storie incredibili!

Nel corso degli anni abbiamo visto diventare la palla qualsiasi cosa: dalle polpette per la cena alle decorazioni natalizie per l’albero, dalle lampadine alle palle di cannone, da una perla di un orecchino ad una sfera che racconta il futuro.

Immaginate ora che la palla diventi una battuta teatrale “passata” al compagno, da una battuta a due battute, da due battute a tre, fino ad improvvisare un vero e proprio dialogo tra partecipanti.

Ecco che, non potendo essere come la sfera che racconta il futuro, quell’esattamente non potrà mai trovare risposta precisa!

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2. MIO FIGLIO È TIMIDO, NON PARTECIPEREBBE VOLENTIERI AD UN CORSO DI TEATRO PER BAMBINI

Disagio, timore e soggezione sono proprio gli stati d’animo che vogliamo evitare. E’ per questo motivo che creiamo fin da subito un ambiente piacevole e protetto, adatto a qualsiasi personalità e carattere.

Uno degli obiettivi del conduttore del laboratorio di teatro per bambini è infatti offrire la possibilità di sperimentare situazioni in cui ci si può mettere alla prova. In questo modo si vengono a creare relazioni nuove e dinamiche che assicureranno ad ogni partecipante la convinzione di appartenere al gruppo.

Essere timido e introverso o temerario e loquace (per fare solo un esempio) resteranno sempre peculiarità del carattere di un bambino.

L’ ambiente teatrale però offre una grande opportunità: trovare il giusto equilibrio tra queste caratteristiche e gli altri tratti distintivi della propria personalità (ne avevamo parlato in questo articolo, ricordi?).

3. MIO FIGLIO HA TALENTO?

Questa domanda è in netto contrasto con la precedente della nostra classifica, eppure molto frequente! Soprattutto se calata in relazione al target di riferimento (7/14 anni), è davvero  curiosa.

A questo proposito, crediamo sia il caso di sottolineare che un corso di teatro per bambini non è un talent show: non c’è una giuria, nessun partecipante viene eliminato, nessun bambino o ragazzo passa alla finale e non si vince nessun premio.

Il metodo che noi abbiamo sperimentato negli anni e che continua a dimostrare che siamo sulla strada giusta, pone tutti i partecipanti sullo stesso piano.

Scrivere un copione con lo stesso numero di battute per ogni attore, lasciando da parte protagonisti e comparse, punta ad un solo unico obiettivo: la coralità d’azione.

L’obiettivo è infatti far vivere al bambino un’esperienza di gruppo.

La domanda corretta quindi è: mio figlio mette passione ed entusiasmo in ciò che fa a teatro?

Entusiasmo e passione, accompagnate da grinta, interesse e predisposizione, sono le uniche unità di misura che ci sentiamo di utilizzare in questo caso.

Per verificare il talento di un “piccolo attore” c’è tempo, molto tempo.

Almeno fino a quando, se vorrà, diventerà un “attore…grande”

4. MA FARETE UNO SPETTACOLO FINALE, VERO?

E’ una delle domande più puntuali che arriva, talvolta, ancor prima di verificare il reale interesse del bambino nei confronti della disciplina teatrale.

Strano a dirsi ma l’obiettivo, almeno per come concepiamo noi l’idea di teatro in questa fascia d’età, non è lo spettacolo.

O perlomeno non è il primo.

È fondamentale concentrarsi in primo luogo sull’aspetto formativo, sulla crescita individuale, sull’interazione e confronto con il gruppo.

Solo in un secondo momento, dialogando con i bambini e ragazzi, cercando di capire se sentono il piacere di condividere con mamma, papà, amici e parenti il loro percorso, possiamo ipotizzare un momento dedicato al teatro.

Lo spettacolo non deve essere inteso come unico risultato finale del corso.

Deve essere soprattutto un’occasione interessante sia per il genitore che per il bambino ed è fondamentale per rispondere alle domande e perplessità che spesso nascono nei confronti della disciplina.

Ci teniamo a precisare che, secondo la nostra visione, la spettacolarità dell’evento passa in secondo piano, lasciando ampio spazio alla condivisione di un’esperienza formativa.

5. CHE RUOLO HA IL CONDUTTORE DI UN LABORATORIO DI TEATRO PER BAMBINI E RAGAZZI?

A noi piace rispondere così: il nostro ruolo è quello di trasmettere una passione, la stessa che ha spinto noi a fare del teatro una professione.

Chi si occupa di formazione teatrale deve possedere un’energia abbastanza potente ed efficace da essere condivisa con i propri interlocutori.
La soglia di attenzione nei confronti dei bambini e ragazzi deve essere sempre molto alta, questo permette di conoscere i loro stati d’animo nel profondo.

C’è un altro elemento che non deve essere assolutamente sottovalutato che noi chiamiamo “cambio di direzione”. Il bambino possiede una spontaneità e naturalezza in grado di esprimere chiaramente se un’attività è di suo gradimento o meno.

Lo fa con la voce, con il corpo, con lo sguardo, cioè con tutti gli elementi che ha a disposizione per potercelo far notare.

Ne ha tutto il diritto.

In questo caso dobbiamo, in tempi stretti, essere capaci di cambiare direzione, stravolgendo l’attività pensata, approfondendo alcune dinamiche e tralasciandone altre, accogliendo e accettando le loro impressioni ed emozioni.

La bellezza della nostra missione è proprio questa: mettere al primo posto il bambino e le sue necessità ricordandoci che è estremamente piacevole poter essere sé stessi, guidati in un percorso di crescita, senza essere giudicati.

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Cari genitori adesso avete le idee più chiare su quanto bene possa fare il teatro ai vostri figli? Su quali siano le attività svolte durante un laboratorio o un corso di teatro per bambini? Crediamo proprio di sì!

Non so voi, ma a noi viene quasi voglia di tornar bambine e frequentare un corso di recitazione, perché è un bellissimo modo per imparare qualcosa di più su noi stessi!

Il teatro è per sua natura terapeutico e frequentare un laboratorio di recitazione è sicuramente positivo per la crescita e la formazione di bambini e adolescenti, ne abbiamo parlato anche noi, qualche tempo fa.

Ora avete anche il punto di vista di chi insegna teatro, che cosa volete di più?… Quindi non abbiate più nessun timore e fate fare teatro ai vostri figli, non ve ne pentirete! 🙂

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