Caro Babbo Natale, sono un attore italiano.
Vivo in Italia e tante troppe cose non vanno come dovrebbero andare. Siccome sono una persona buona, che non fa mai del male a nessuno, ti scrivo questa mia nella speranza che tu possa esaudire i miei desideri e farmi i doni che vorrei avere da tanto tempo!
Sono una persona modesta, che si accontenta di poco e quindi i regali che vorrei per questo Natale non sono molti, ma importanti.

1. Un Regista Normale
Un primo regalo, davvero gradito, sarebbe incontrare un Regista Normale.
Per Normale, intendo una persona che è cosciente di essere semplicemente un essere umano e non Dio in terra.
Una persona che, quando dà delle indicazioni di regia parli in italiano e che sia comprensibile.
Basta coi registi che dicono cose nosense come “hai mai pensato a com’è la vita di un lombrico? Ecco, pensaci e ridimmi la battuta come se tu fossi un lombrico”.
Vorrei un regista normale, semplicemente perché chi pretende dai suoi attori cose incomprensibili, spesso poi crea spettacoli assurdi. Quegli spettacoli che, quando li vai a vedere, te ne esci con un grande punto interrogativo in testa. Quegli spettacoli che puntano solo a destabilizzare lo spettatore, senza però poi lasciargli niente dentro.
Se gli spettatori escono dal teatro con solo questa brutta sensazione, difficilmente parleranno bene di quel che hanno visto.
Per far sì che la gente parli bene dello spettacolo che hanno appena visto, bisogna che escano dal teatro con la sensazione di aver visto qualcosa di importante, qualcosa di interessante. O qualcosa di divertente!
Con questo, non intendo dire di fare spettacoli banali… gli spettacoli possono, anzi devono, essere originali.
Possono anche dare un brutto pugno nello stomaco, destabilizzare lo spettatore. Ma oltre a questo, un buon spettacolo deve anche far riflettere… Solo con la convinzione addosso di aver visto qualcosa degno di nota, lo spettatore vorrà condividere questa sua esperienza con gli altri.
Ed è in quel momento che avviene il tipico “passaparola”, quello positivo, che porta in teatro altra gente, altro pubblico.
Perché se il teatro soffre, oggigiorno, è anche un po’ colpa di chi il teatro lo fa.
È colpa dei registi, ma anche degli attori.

2. Basta con gli attori incapaci che “fanno cassa”
Basta attori incapaci che calcano i palcoscenici più importanti d’Italia!
Io sono un attore italiano che si è fatto anni e anni di studi, magari in accademia, che ha studiato e vissuto sulla sua pelle il Metodo Stanislavskij (o il Metodo Meisner, il Metodo Strasberg ecc ecc), fatto laboratori, stage, workshop…non ne posso più di vedere in scena nei teatri italiani più prestigiosi “attori” e “attrici” (le virgolette non sono una casualità) venuti fuori dalle fiction, che sono lì esclusivamente perché “fanno cassa”…
Attori che magari non conoscono nemmeno la respirazione diaframmatica o la dizione!
Eppure stanno lì, sui migliori palchi italiani, perché “fanno cassa”…
Poi certo, se tra un atto e l’altro la platea si svuota perché il protagonista non mette due parole in fila, mica è un problema, vero? L’importante è “fare cassa”.
Se dopo un paio d’anni nessuno si ricorderà più di lui o di lei, perché comunque un minimo di giustizia c’è e se uno proprio non vale difficilmente dura a lungo, chissenefrega vero?
L’importante è “fare cassa” e sfruttare al massimo la sua popolarità temporanea.
Se tanta gente andrà a vedere spettacoli di bassa qualità solo perché c’è un nome un po’ più famoso e, rimanendo delusi, vedranno confermato il loro pregiudizio che “il teatro è noioso”…non è una cosa di cui preoccuparsi giusto?
L’importante è che intanto ci siano venuti e che abbiano “fatto cassa”.
Se il teatro oggigiorno va male, è anche per colpa di attori che “fanno cassa”, purtroppo!
Se poi un attore come me pensa pure che questi “attori/attrici” hanno anche la fortuna di lavorare, essere pagati, recitare con attori di fama nazionale e fare il lavoro che ho sempre sognato e a cui ho dedicato la mia vita…ecco che l’istinto omicida sale e i pensieri buoni non li facciamo più e poi tu ci porti solo il carbone, quindi…
Ma che poi a ben vedere non è nemmeno colpa loro…alcuni si impegnano pure, dopo aver fatto successo, per imparare a recitare e dare una dignità alla loro fortuna.
Le cause di tutto questo sono molto più profonde e forse non hai nemmeno voglia di leggerle…magari ne riparliamo più in là ok?
3. Essere un attore è un Lavoro vero.
Caro Babbo Natale come terzo regalo vorrei il riconoscimento, da parte di tutti gli italiani, che anche io sono un lavoratore.
Questo presuppone che quando mi domandano “Che lavoro fai?”, se io rispondo “Sono un Attore” quel qualcuno non scoppi a ridere per poi dirmi “Scherzi a parte, che lavoro fai?”.
Perché se poi io quella persona la strozzo, come fa Homer Simpson con suo figlio, ho le mie buone ragioni!
All’avvocato, quando dice “Sono un avvocato” nessuno scoppia a ridere, come mai?
Perché tutti lo prendono sul serio.
E qualunque professionista o lavoratore viene preso sul serio quando dice che lavoro fa.
Io ho studiato per anni e adesso metto le mie capacità al servizio di terze persone, per creare qualcosa di nuovo.
In cambio ricevo(?) dei soldi.
Che differenza c’è tra me e un architetto?
O tra me e un pasticcere?
Tu dovresti anche capirci…se qualcuno ti chiede “che lavoro fai” e tu rispondi “Babbo Natale”, questo si mette a ridere anche in faccia a te! Ecco io rispetto il tuo lavoro, Babbo, sono dalla tua parte.
So che ci capisci, ti prego fai qualcosa per noi poveri (letteralmente) attori italiani.

4. Sono un attore e voglio essere pagato.
Caro Babbo Natale, forse penserai che se soddisfi la mia richiesta numero tre, automaticamente soddisfi pure la mia richiesta numero quattro… Caro il mio ingenuo di rosso vestito, purtroppo non funziona così!
Essere pagato, per un attore italiano, è qualcosa di assolutamente raro.
Non ci credi? beh, lascia che ti racconti come troppo spesso funzionano (male) le cose per noi attori…
Innanzitutto, la grandissima maggioranza delle volte è un lusso essere pagati anche durante tutte le ore di prove. Ore importantissime, perché sono quelle in cui si svolge tutto il lavoro necessario per poter andare in scena. Quelle ore sembrano non esistere, quando invece esistono eccome.
Spesso le produzioni non te le pagano nemmeno, anche se le prove sono imprescindibili per poter andare in scena e scongiurare di far figuracce.
Poi certo, le ore in cui si va in scena di fronte ad un pubblico pagante, vengono pagate… peccato che può capitare, neanche troppo di rado, che se lo spettacolo va in tournée la paga è talmente misera, che in quei mesi in giro per l’Italia si faccia proprio la fame…
E, ad ogni modo, quando capita che l’attore italiano venga pagato, il pagamento può avvenire dopo tantissimo tempo. Magari fa uno spettacolo a inizio Gennaio e viene pagato a fine Gennaio… ma dell’anno successivo, perché la produzione teatrale prima non riesce.
E in tal caso, ci riteniamo anche fortunati!
Fare l’attore non viene ritenuto un mestiere dignitoso, perché è raro riuscire a vivere di questo.
Se riesci a fare in modo che tutti gli attori italiani vengano pagati, il giusto non di più, forse prima o poi anche noi acquisteremo un po’ di dignità.
Ah, già che ci sei…rendi afoni anche tutti quelli che dicono “Non ci sono soldi, ma avrai tanta visibilità”, grazie 🙂
5. Basta con gli spettatori fastidiosi!
Caro Babbo Natale, anche se è stato messo per ultimo, questo regalo è molto importante: rendi gli spettatori fastidiosi delle persone educate e civili!
Per spettatore fastidioso, intendo sia quello chiacchierone, sia quello commentatore, sia quello che sta al cellulare. Tutte queste categorie di persone dovrebbero accorgersi che non sono a casa propria, sul divano. Dovrebbero rendersi conto che intorno a loro ci sono altri spettatori a cui forse non frega niente dei loro discorsi e pareri.
Queste persone dovrebbero pensare che le persone sul palco (sì, noi poveri attori bistrattati e sotto pagati) stanno lavorando per loro e che hanno bisogno di concentrazione perché possano svolgere il loro lavoro nel migliore dei modi.
Altra categoria di spettatore fastidioso è quello che, nel mezzo della rappresentazione, decide di scartarsi una caramella! Caro Babbo Natale, fa qualcosa anche per questo tipo di individuo, fa qualsiasi cosa… fai in modo che dimentichi le caramelle, per esempio!
Infine, dovresti anche trovare un rimedio per tutti quegli spettatori che vengono in teatro con tosse e raffreddore. Certo, qualche colpo di tosse ci sta, ma a volte pare di recitare dentro un sanatorio e non in un teatro… E, caro Babbo Natale, tutto questo non è per niente bello… rendi sano lo spettatore malato, please! 🙂
Grazie da un attore italiano come tanti
Babbo Natale, questa è la lista dei miei regali…so che forse ti ho chiesto troppo, ma facciamo così.
Scegline uno.
Decidi tu, un regalo solo, ma portalo a tutti gli attori italiani!
Se vuoi posso provare a sentire in giro cosa preferiscono gli altri attori e poi ti faccio sapere.
Ehi ragazzi!
Si dico a voi, attori e attrici italiane, che state leggendo la mia lettera.
Scrivete nei commenti quale di questi regali preferireste da Babbo Natale, così poi vediamo se ce lo porta!
Comunque vada, caro Babbo Natale
Tanti auguri di Felice Natale e un Buon Anno Nuovo!
Per sempre tuo,
un Attore italiano.