OBIETTIVI
Il Teatro sembra essere solo per intellettuali...
Già da molti anni sentivo la necessità di un modo diverso di affrontare il teatro.
Non tanto da un punto di vista puramente artistico, ovvero di come recitare e come mettere in scena uno spettacolo, quanto da un punto di vista di linguaggio e di comunicazione.
Avendo studiato lettere e in particolare teatro, sono stata per anni invischiata dentro a pagine e pagine di paroloni, citazioni e giri di parole eccessivamente complicati per esprimere concetti in realtà semplici.
Spesso ho avuto la sensazione che l’unico motivo per cui alcuni autori scrivessero in quel modo era solamente quello di affermare la loro figura di intellettuale colto. Senza curarsi del fatto che chi avesse letto i loro scritti non ci avrebbe capito una mazza!
Per farla breve, ai miei occhi, il ragionamento sarebbe questo:
“Se non capisci niente di quello che ho scritto, la colpa è tua che non sei abbastanza colto o intelligente.”
Ora, se questo atteggiamento fosse rimasto confinato su qualche vecchio libro, destinato ad essere letto soltanto da altri intellettuali colti e da dei poveri universitari come me, pazienza.
Il problema è che nel corso del tempo, frequentando il mondo del teatro, mi sono accorta che questo atteggiamento, questo modo di comunicare il teatro, era uscito dalle pagine dei libri e aveva pervaso tutti i mezzi di comunicazione riguardanti il teatro.
Dai siti web dei teatri, ai giornali, alle riviste, ai blog, alle chiaccherate davanti a un caffédorzodecaffeinatomacchiatofreddoconlattedisoiaparzialmentescrematoalvetroconzuccherodicannadellaforestapluviale (perché anche la scelta del caffè può essere un modo per affermare la propria immagine di intellettuale colto), ormai chi ha qualcosa da dire sul teatro lo deve dire con paroloni, neologismi inutili inventati sul momento, giri di parole immensi…che spesso, a mio modesto avviso, servono soltanto a coprire l’assenza o la debolezza di significato.
Né più né meno di come quando la prof ti interroga e te attacchi un pippone immenso per cercare di non far capire che non hai idea di cosa rispondere!
Solo che la prof capisce al volo che ti stai arrampicando sugli specchi, ti da 4 e ti rimanda a posto.
Noi se ci azzardiamo a dire che quello che stiamo leggendo non ha senso, passiamo per dei poveri ignoranti.
Quindi ci tocca stare zitti e annuire, facendo finta di capire.
E se qualcuno ci chiede di spiegare cos’ha detto l’intellettuale di turno, non possiamo far altro che arrampicarci a nostra volta sugli specchi, sparando paroloni e citazioni pseudo-colte…di fatto, alimentando questo circolo vizioso.
...e invece No.
Mi sono stancata. Sono convinta che questo non sia il modo giusto di comunicare il teatro. Per un motivo semplicissimo: allontana le persone “normali” dal teatro. Le persone che non capiscono il teatro sperimentale o d’avanguardia, che quando leggono la recensione di uno spettacolo si annoiano alla terza riga (se è così la recensione, figuriamoci lo spettacolo!), le persone che vanno a teatro solo perché “devono” andarci visto che sono state invitate da amico o un parente.
Tutte queste persone non sono esseri inferiori che non riescono a comprendere le cervellotiche scelte registiche di questa o quella compagnia che vuole atteggiarsi a intellettuale d’avanguardia. Sono semplicemente persone che devono scegliere come investire il loro tempo e i loro soldi in un’attività che non li faccia pentire della loro scelta.
Il Teatro è comunicazione. Da me (attore, regista) a te (spettatore). Se il modo in cui cerco di trasmettere il mio messaggio non funziona, non è compreso dal destinatario, la comunicazione non avviene. E quindi non è Teatro. Non del tutto almeno.
Gli obiettivi di Teatro per Tutti
Per questo motivo ho deciso di provare a gettare un ponte fra il mondo del teatro e le persone che, pur non avendo una preparazione accademica o aver studiato centinaia di libri, hanno voglia di avvicinarcisi. Chi come spettatore, chi come attore, chi come tecnico.
Gli obiettivi che mi sono posta sono questi:
1. Un nuovo modo di raccontare il Teatro
2. Un punto di riferimento per il Teatro in Italia
Grazie alla potenza di internet e dei social network, vogliamo riuscire a diventare il luogo in cui tutti quelli che amano o lavorano nel teatro e nel cinema in Italia possano fare affidamento. Per trovare informazioni utili, consigli, curiosità e confrontarsi tra di loro.
3. Incoraggiare le persone a Fare Teatro
Il modo migliore per apprezzare il Teatro è…farlo! Non finiremo mai di ripetere quanto sia importante frequentare un buon corso di recitazione, perché ti aiuta a conoscerti meglio, a superare le tue insicurezze e a farti crescere come persona. Un corso di teatro fa bene all’anima e dovrebbe essere fatto anche soltanto a scopo di migliorare sé stessi.
Indirettamente, più persone fanno teatro più aumenta la probabilità che poi vadano a teatro. Con enormi benefici per tutto il settore.
Un portale verso un nuovo Teatro
Non penso di essere chissà chi, conosco i miei punti di forza e i miei limiti. Ma credo fortemente nella mia visione del Teatro e del mondo dello spettacolo in genere. Credo che i tempi siano maturi per rivoluzionare questo mondo e renderlo più moderno e pieno di nuove opportunità.
Se condividete la mia idea, seguite Teatro per Tutti e i tanti progetti che prenderanno forma nei prossimi anni.
Commentate, fate domande, scrivetemi.
Adoro parlare di Teatro e adoro farlo con voi.
Ciao Rebecca!
Che belli i tuoi articoli! Mi piace moltissimo il modo in cui scrivi e in cui pensi..!
Mi piacerebbe essere iscritta alla vostra newsletter e rimanere aggiornata sui vostri eventi, articoli e iniziative..
Grazie mille per quello che fai/che fate! 🙂
Un saluto affettuoso,
Debora
Mi piace.
IL TEATRO E’ PER TUTTI! SACROSANTA VERITA’.
Ciao Rebecca. Mi piace molto il concetto che vuoi communicare. Il teatro è per tutti e deve essere chiaro per tutti. Io ti scrivo dall’Argentina; il mio obiettivo quest’anno è insegnare teatro sia in spagnuolo sia in italiano con la adizione di programmazione neurolonguistica. È un concetto nuovo, ma questa pagina è piena di cose veramente utili all’ora di mettere in pratica quello que si vuole trasmettere, quindi, ti ringrazio per tutto ciò che metti su questa pagina. Grazie!
Grazie Elsa, sono contenta che ti piaccia il nostro blog. E complimenti per il progetto che stai portando avanti in Argentina! In bocca al lupo per tutto! 🙂
quando una cosa complicata diventa semplice si aprono nuove porte
Ciao Rebecca, come è bello leggerti e darti ragione ! Già ! il trucco della capata è la gommapiuma . Ma perchè ancora fare trucchetti nel 2016, in Teatro poi . Leggo le tue parole e sorrido perchè finalmente trovo belle parole , semplice e decisamente chiare ; ovvio non per il vetusto mondo ” zombie land theater ” . mettiti comoda che io approfitto per fare una pausa . si sono un attore e lo posso dire perchè ieri andando in scena ero teso , nonostante i miei trent’anni di esperienza di scena , ero concentrato , sorridevo e ascoltavo il pubblico , il ritmo , i miei compagni , la grande bellezza di fare Teatro per loro , il pubblico . Ero ancor più felice perchè lo facevo gratis donando la mia arte ad un progetto più grande : raccolta fondi per un corto che racconta di una morte ingiusta . Non vado più in scena perchè mi sono rotto le scatole di certe dinamiche ed ora come ora sono qui a computer che cerco template per sito del mio prossimo passo , della mia nuova avventura . così i miei compagni d’avventura oggi sono grafici , project manager , accounting manager , sponsor ect ect . Voglio tornare a fare Teatro ma ora a modo mio ricordandomi del carro di tespi . Andare in giro sulle quattro ruote e fermarmi e cominciare ” venghino signore e signori lo spettacolo sta per cominciare ” . andrà bene andrà male solo il cappello lo potrà dire , lui è quanto saremo stati bravi a tenerli tutti dall’inizio alla fine e senza capate sul muro . perchè ti racconto questo ? ma è semplice vedo in te quell’innamorata del Teatro como lo sono ancora io e se vedo amore mi fermo ad osservarlo , a respirarlo . ti donerei una rosa ma non posso allora semplicemente ti dono con tutto me stesso questo …grazie . Paolo
Buongiorno! l’idea mi piace. La cultura è di tutti. Schiarisce le ombre mentali, alleggerisce l’umore, riempie i vuoti, porta con se il gioco spesso dimenticato. Piacere di avervi trovato
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Ottimo e ammirevole obiettivo!
Condivido con te questo mondo, da insegnante e praticante il palcoscenico e la drammaturgia e mi capita di orientare le persone verso questo orizzonte spesso sconosciuto, ombroso, che per tanti anni si è creduto appannaggio di una élite colta. Il teatro è di tutti.
Ciao Luana! Sono contenta che anche tu la pensi come me e le mie collaboratrici e amiche. Il teatro, a mio modo di vedere, è innanzitutto comunicazione. E la comunicazione, per essere efficace, è necessario che sia fruibile e comprensibile a più persone possibili. Come hai scritto tu nel commento, il teatro è di tutti, il teatro è per tutti! 🙂