Eccoci già al secondo appuntamento del progetto “Monologo del Mese” di Teatro per tutti!
Dopo avervi sfidato con il monologo di uno dei personaggi maschili più interessanti di Shakespeare, adesso tocca alle fanciulle mettersi in gioco!
La nostra Elisa infatti vi propone la sua interpretazione del Monologo della Figliastra, da “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello.
Perché La Figliastra?
Anche Teatro per Tutti ha voluto omaggiare Pirandello per l’ottantesimo anniversario della sua morte. E il monologo di questo meraviglioso personaggio femminile pensiamo che sia un buon modo per ricordare uno dei drammaturghi italiani più famosi ed influenti della storia del teatro.
“Sei personaggi in cerca d’autore” e Il Teatro nel Teatro.
Come si può capire fin dalle primissime battute del testo, “Sei personaggi in cerca d’autore” è una drammaturgia metateatrale (ovvero all’interno della rappresentazione avviene la messinscena di un’ulteriore spettacolo teatrale). E già solo per questo suo essere Teatro nel Teatro, è un testo interessante e senz’altro d’avanguardia per l’epoca in cui fu pensato e scritto (L’Italia degli anni venti del Novecento).
Mentre una compagnia d’attori sta provando uno spettacolo, all’improvviso compaiono dei personaggi di un’altra storia che implorano il regista (capocomico) e gli attori di mettere in scena il loro dramma. Non sono altri attori, non sono persone vere, sono i personaggi di una tragedia in carne ed ossa. Data la sua particolarità, la situazione dà luogo a un susseguirsi di momenti comici che si alternano ad altrettanti momenti di forte drammaticità.
Il capo comico e gli attori della compagnia spesso non riescono a capire quello che i Sei personaggi vogliono da loro, per cui nel corso dell’opera si verificano svariate incomprensioni che generalmente riescono a strapparci un sorriso. Ma è il dramma che ogni personaggio si porta addosso che fa ammutolire quello stesso sorriso e ci fa piombare in una situazione familiare dolorosa, in cui gelosie e mancanza di dialogo portano a situazioni estreme, come per esempio un incesto a malapena sfiorato.
Probabilmente con questo testo Pirandello raggiunge l’apice della sua poetica e, a parer mio, è forse la sua opera teatrale più coinvolgente. Sicuramente uno dei capolavori della letteratura (teatrale e non) italiana.
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Chi è La Figliastra?
La Figliastra, insieme agli altri componenti della sua sciagurata famiglia, è uno dei sei personaggi. E’ un personaggio molto particolare ed affascinante, che sono sicura ogni attrice vorrebbe interpretare.
Innanzitutto La Figliastra, come gli altri componenti della sua famiglia, non è un vero e proprio personaggio. Come ci dice Pirandello stesso in una delle didascalie del testo, è una “realtà creata”. Non è una persona vera, ma neanche un fantasma. Una realtà tangibile e creata da un autore, che però non ne ha voluto scrivere e rappresentare il dramma, motivo per cui fino all’ultimo lotta perché questo venga rappresentato in scena dagli attori della compagnia, sperando così di alleviare almeno un po’ quel profondo dolore che prova.
Ma forse, per farti capire meglio il concetto, è necessario che io ti riporti proprio le parole di Pirandello a riguardo:
“[…] Ma si può rappresentare un personaggio, rifiutandolo? Evidentemente, per rappresentarlo, bisogna invece accoglierlo nella fantasia e quindi esprimerlo. E io difatti ho accolto e realizzato quei sei personaggi: li ho però accolti e realizzati come rifiutati: in cerca d’altro autore. Bisogna ora intendere che cosa ho rifiutato di essi; non essi stessi, evidentemente; bensì il loro dramma, che, senza dubbio, interessa loro sopra tutto, ma non interessava affatto me […] E che cos’è il proprio dramma, per un personaggio? […] Il dramma è la ragion d’essere del personaggio, è la sua funzione vitale: necessaria per esistere. Io di quei sei, ho accolto dunque l’essere, rifiutando la ragion d’essere.”
Il Monologo della Figliastra
Il monologo che abbiamo scelto è forse uno dei più belli scritti da Luigi Pirandello. La Figliastra, assieme al Padre, è il personaggio in cerca d’autore che più desidera e pretende che il suo dramma venga rappresentato.
Con questo monologo La Figliastra racconta, dal suo punto di vista, uno dei momenti più tragici della sua famiglia: la morte accidentale della sorellina, a cui era molto affezionata. Il monologo descrive, con pochi ma incisivi dettagli, la vasca, l’acqua e le anatrelle che fanno da sfondo all’annegamento della piccolina, tanto che nella tua mente quelle immagini sono così nitide da pensare di vederle sul serio. E così, davanti a te, senza che tu possa fare niente, si compie la tragedia. Poi il monologo vira sulla rabbia della figliastra, spia di un dramma che non avrà mai fine e che Elisa ci fa toccare con mano, grazie alla sua bella e appassionata interpretazione.
Il Testo del Monologo.
Povero amorino mio, tu guardi smarrita, con codesti occhioni belli: chi sa dove ti par d’essere! Siamo su un palcoscenico, cara! Che cos’è un palcoscenico? Ma, vedi? E’ un luogo dove si gioca a far sul serio. Ci si fa la commedia. E noi ora faremo la commedia. Sul serio, sai! Anche tu… Oh, amorino mio, amorino mio, che brutta commedia farai tu! Che cosa orribile è stata pensata per te! Il giardino, la vasca… Eh, finta, si sa! Il guaio è questo, carina: che è tutto finto qua! Ah, ma già forse a te bambina, piace più una vasca finta che una vera; per poterci giocare, eh? Ma no, sarà per gli altri un gioco: non per te, purtroppo, che sei vera amorino, e che giochi per davvero in una vasca vera, bella, grande, verde, con tanti bambù che vi fanno l’ombra, specchiandovisi e tante tante anatrelle che vi nuotano sopra, rompendo quest’ombra. Tu la vuoi acchiappare, una di queste anatrelle… (con un urlo che riempie tutti di sgomento) No Rosetta mia no! La mamma non bada a te, per quella canaglia di figlio là! Io sono con tutti i miei diavoli in testa… E quello lì… (Lascerà la Bambina e si rivolgerà col solito piglio al Giovinetto) Che stai a far qui, sempre con quest’aria di mendico? Sarà anche per causa tua, se quella piccina affoga: per questo tuo codesto star così, come se io facendovi entrare in casa non avessi pagato per tutti! Che hai lì? Che nascondi? Ah, Dove, come te la sei procurata? Sciocco, in te, invece di ammazzarmi io, avrei ammazzato uno di quei due, o tutti e due: il padre e il figlio.
E tu come lo faresti?
Nel video puoi vedere l’interpretazione che la nostra Elisa Puccini ha dato di questo monologo, ma siamo ben consce che questa non è l’unica possibile. E’ solo quella che Elisa ha sentito di dare, leggendo il testo e conoscendo la storia della Figliastra.
Tu invece, come pensi debba essere interpretato questo monologo? Come pensi sia La Figliastra?
Faccelo sapere! Mettiti in gioco, regalaci la tua versione del monologo e sfida i tuoi amici attori a fare altrettanto!
Abbiamo anche pubblicato un Manuale di Dizione, che potrebbe esserti utile per esercitarti un po’ prima di realizzare il tuo video. In questo modo, se hai dei difetti di pronuncia o un forte accento, potrai riuscire a correggerlo per farti capire meglio da tutti! Nel nostro gruppo infatti potrai essere visto da attori provenienti da tutta Italia! Una buona dizione, anche se non obbligatoria, è molto apprezzata!
Se vuoi, puoi anche leggere i nostri tutorial di recitazione, che possono aiutarti a chiarire alcuni concetti base. Non si sostituiscono ad una buona scuola di recitazione, ma possono comunque esserti molto utili! E non ti preoccupare se pensi di non avere il “physique du rôle” o l’età giusta per recitare il personaggio della Figliastra, a noi va benissimo. Vogliamo vedere come la interpreteresti tu.
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L’approfondimento di Emanuela
La nostra collaboratrice, l’attrice professionista Emanuela Masia, ci spiega la modernità e la profondità del testo teatrale “Sei personaggi in cerca d’autore”. Buon ascolto! 😉