Il monologo di Mirandolina, da “La Locandiera” di Carlo Goldoni

In questo articolo Rebecca Luparini ti parlerà di:

Dopo aver conosciuto più da vicino il simpatico Pasquale Lojacono creato da Eduardo de Filippo, non poteva certo mancare Mirandolina, il personaggio più celebre creato da Carlo Goldoni nel suo “La Locandiera”.

Ad interpretare questa Locandiera sagace e furba è… la sottoscritta!

Devo ammettere di essermi divertita molto, perché Mirandolina è un personaggio che mi piace tanto.

Spero che dalla mia interpretazione si possa intuire sia l’impegno che ci ho messo, che l’entusiasmo con cui mi sono messa in gioco.

Ma sta a te dirmelo, guardando il video che puoi trovare nel canale YouTube ufficiale di Teatro per Tutti. 🙂 .

Perché Mirandolina?

Ho scelto Mirandolina, perché ritengo che sia un personaggio davvero divertente da interpretare. Inoltre le sono molto affezionata, perché ho interpretato proprio un suo monologo per il mio primissimo saggio di recitazione!

Al di là di questi motivi prettamente personali, ho scelto la bella Locandiera di Goldoni anche per l’importanza che ha, assieme al suo autore, per quanto riguarda la storia del teatro in Italia.

Mirandolina è uno degli esempi più compiuti di personaggi teatrali che riesce ad emanciparsi dalla stretta caratterizzazione delle maschere della “Commedia dell’Arte“.

E’ un personaggio dalla psicologia profonda e articolata.

Qualcosa di unico, che in Italia non si era mai visto prima.

Chi è Mirandolina?

Mirandolina è la splendida protagonista femminile della commedia “La Locandiera” di Carlo Goldoni, probabilmente la sua opera più conosciuta e rappresentata.

L’intera commedia si svolge all’interno della locanda che lei stessa gestisce.

Si tratta di un bel locale a Firenze, frequentato da numerosi aristocratici e nobili.

Al fianco di Mirandolina c’è Fabrizio, il suo fedele cameriere tuttofare.

Fin dalle primissime battute, si capisce che la nostra è una giovane donna d’affari, che grazie al suo intuito e al suo fascino riesce a gestire egregiamente la locanda.

E’ chiaramente un personaggio femminile del tutto diverso dai suoi predecessori, perché per affermarsi nella società in cui è inserita non ha certo bisogno di una figura maschile che la guidi nelle scelte.

E Fabrizio non è certo una figura autoritaria per lei, tutt’altro. E’ un suo gregario.

Mirandolina è indipendente ed ama esserlo.

Un personaggio a tutto tondo.

La bella locandiera è perciò l’archetipo della donna di carattere, carismatica e ammaliatrice, che riesce a farsi valere dagli uomini, attraverso anche un sagace uso della parola, oltre che della sua avvenenza.

Proprio grazie a queste sue peculiarità acquisisce tratti decisamente moderni.

Colombina, commedia dell'arte, ispirazione per la Locandiera di Goldoni
Di Maurice Sand – SAND Maurice. Masques et bouffons (Comedie Italienne). Paris, Michel Levy Freres, 1860 – Fonte: wikipedia Eisenacher at 02:30, 11. Mär 2006, Pubblico dominio.

Carlo Goldoni ha creato un personaggio a tutto tondo, che si sradica da Colombina, la tipica “maschera” della servetta della “Commedia dell’Arte“.

Mirandolina è infatti una donna lavoratrice, padrona del proprio destino e fortemente indipendente (almeno fino a fine commedia, quando si sposerà con…volete saperlo? Beh, non voglio rovinarvi la sorpresa, quindi vi consiglio di andarlo a vedere o leggere il libro!).

Di contro, possiede anche quelle caratteristiche tipiche che vengono affidate ai personaggi femminili teatrali fin dalla notte dei tempi.

La modernità della Locandiera di Goldoni.

La locandiera di Carlo Goldoni è una donna affascinante, gentile, un po’ frivola e decisamente scaltra.

Ma Goldoni riesce comunque a utilizzare tali peculiarità in modo differente rispetto ai suoi predecessori.

Mirandolina è consapevole di avere un certo ascendente sugli uomini e lo sfrutta, senza vergognarsene, per trarre maggior profitto per la sua locanda.

Ed è tutta qua la modernità di questo meraviglioso personaggio: Mirandolina non agisce mai in nome dell’amore, come altre eroine teatrali.

Lei agisce sempre e solo per il proprio profitto economico.

E proprio in questo senso, è rappresentante in carne ed ossa dell’ascesa della borghesia del Settecento.

La nostra non usa il suo charme solo per risvolti economici.

A volte seduce gli uomini anche solo per capriccio, rifacendosi quindi alla tradizione teatrale di questa tipologia di personaggio.

Si comporta esattamente così, quando cerca di conquistare il cuore del Cavaliere, un avventore della locanda che si dimostra molto rude nei suoi confronti.  Essendo Mirandolina un personaggio tanto affascinante, quanto scaltro e intelligente, è logico che riesca nella sua impresa.

E’ particolarmente spietata nel mettere in atto il suo gioco di seduzione e non si preoccupa minimamente se così facendo possa far soffrire il pover’uomo, la cui unica colpa è stata quella di non cadere ai suoi piedi appena l’ha vista.

E’ da questo momento che la nostra protagonista, sebbene ci abbia conquistato con la sua la simpatia, si rivela essere anche un po’ cattiva: gioca con i sentimenti delle persone.

Mirandolina come simbolo della lotta tra classi sociali e tra i sessi.

La Locandiera Mirandolina interpretata da Eleonora Duse
Eleonora Duse mentre interpreta Mirandolina. Fonte: wikipedia

Fin dalla sua nascita, Mirandolina è stata però portata in scena mettendo in risalto solo le sue qualità, mettendo in ombra il suo lato crudele.

La locandiera è stata generalmente interpretata dalle attrici mettendo in luce solo il suo carattere forte e volitivo, come espressione della sicurezza del potere, tipico della classe borghese.

La stessa Eleonora Duse (abbiamo parlato di Eleonora Duse in questo articolo) interpretò la Locandiera di Goldoni con questo obiettivo.

Allo stesso modo, nel corso del novecento Mirandolina diviene anche l’emblema del femminismo e della lotta tra le classi sociali, acquistando quindi una valenza sociologica che fino ad allora non aveva mai avuto.

La locandiera è sempre stata valutata perciò come un personaggio positivo, in barba a quanto lo stesso Goldoni dice di lei, nella sua prefazione al lettore:

“Io non sapeva quasi cosa mi fare nel terzo [Atto], ma venutomi in mente, che sogliono coteste lusinghiere donne, quando vedono ne’loro lacci gli amanti, aspramente trattarli, ho voluto dar un esempio di questa barbara crudeltà…”

Certo, è indubbio che Mirandolina sappia essere crudele, ma è anche vero che incarna una modernità affascinante, soprattutto se facciamo riferimento all’epoca in cui è stata creata.

Ed è per questo che, dopo tanto tempo, è ancora un personaggio così carismatico, e quindi ancora oggi molto rappresentato.

Il Monologo della Locandiera Mirandolina.

Il monologo che ho interpretato per il progetto di Teatro per tutti è sicuramente il più celebre della scaltra locandiera di Goldoni.

Mirandolina lo pronuncia sul finire del primo atto. Proprio dopo aver avuto modo di conoscere il nuovo avventore della sua locanda, il signor cavaliere, e aver testato la rudezza che egli riserva nei suoi confronti.

Il monologo è una riflessione sugli uomini e il loro porsi nei confronti dell’amore.

Dicendo la sua a riguardo, chiaramente vengono fuori le caratteristiche principali della sua indole.

Si capisce che è una donna pratica, quando pronuncia la frase “mi piace l’arrosto e del fumo non so che farne”.

Ci fa capire che tende a prendersi gioco dei sentimenti degli uomini, quando dice “voglio burlarmi di tante caricature di amanti spasimati”.

E ancora, viene fuori tutta la sua frivolezza quando ammette senza vergogna che tutto il suo piacere consiste nel sentirsi “servita, vagheggiata, adorata”.

Con questo monologo, Mirandolina si presenta allo spettatore mettendo in luce anche i suoi difetti, senza crucciarsi.

E, allo stesso tempo, ci informa della sua volontà di mettere in atto il suo piano di vendetta contro il signor Cavaliere, reo di non essere rimasto catturato dalla sua bellezza.

Lo spettatore perciò sa già cosa aspettarsi: l’attuarsi di un sagace gioco di seduzione.

E non vede l’ora di vedere il signor Cavaliere prendersi una cotta per Mirandolina!

Il Testo del Monologo di Mirandolina

Atto Primo, Scena Nona. 

Uh, che mai ha detto? L’eccellentissimo signor marchese Arsura mi sposerebbe?
Eppure, se mi volesse sposare, vi sarebbe una piccola difficoltà: io non lo vorrei.
Mi piace l’arrosto, e del fumo non so che farne. Se avessi sposati tutti quelli che hanno detto volermi, oh avrei pure tanti mariti. Quanti arrivano a questa locanda, tutti di me si innamorano, tutti mi fanno i cascamorti, e tanti e tanti mi esibiscono di sposarmi addirittura.
E questo signor cavaliere, rustico come un orso, mi tratta sì bruscamente? Questi è il primo forestiere capitato alla mia locanda, il quale non abbia avuto piacere di trattare con me.
Non dico che tutti in un salto s’abbiano a innamorare: ma disprezzarmi così è una cosa che mi muove la bile terribilmente!
E’ nemico delle donne? Non le può vedere? Povero pazzo! Non avrà ancora trovato quella che sappia fare. Ma la troverà, la troverà… E chissà che non l’abbia trovata?
Con questi mi metto di picca. Quei che mi corrono dietro, presto presto mi annoiano. La nobiltà non fa per me. La ricchezza la stimo e non la stimo. Tutto il mio piacere consiste nel vedermi servita, vagheggiata, adorata. Questa è la mia debolezza, e questa è la debolezza di quasi tutte le donne.
A maritarmi non ci penso nemmeno: non ho bisogno di nessuno; vivo onestamente e godo la mia libertà. Tratto con tutti, ma non mi innamoro mai di nessuno. Voglio burlarmi di tante caricature di amanti spasimati: e voglio usar tutta l’arte per vincere, abbattere e conquassare questi cuori barbari e duri, che son nemici di noi, che siamo la miglior cosa che abbia prodotto al mondo la bella madre natura.

E tu come lo faresti il monologo della Locandiera di Goldoni?

Come ripeto sempre, noi di teatro per tutti non abbiamo la presunzione di dirvi che questo è l’unico modo in cui il monologo deve essere interpretato.

Questo è solo il mio modo di interpretarlo.

Io Mirandolina e questo suo celebre monologo li vedo così.

Tu, invece, come lo interpreteresti?

Mettiti in gioco anche tu!

Per farlo ti basta seguire le indicazioni che troverai nella sezione Monologhi Teatrali del nostro sito e far parte del nostro gruppo facebook “monologo del mese di Teatro per tutti“.

Manuale di Dizione
Il Manuale di dizione di Teatro per Tutti! Puoi scaricarlo qui: La Dizione dalla A alla Z

Abbiamo anche pubblicato un Manuale di Dizione, che potrebbe esserti utile per esercitarti un po’ prima di realizzare il tuo video. In questo modo, se hai dei difetti di pronuncia o un forte accento, potrai riuscire a correggerlo per farti capire meglio da tutti! Nel nostro gruppo infatti potrai essere visto da attori provenienti da tutta Italia! Una buona dizione, anche se non obbligatoria, è molto apprezzata!

Se vuoi, puoi anche leggere i nostri tutorial di recitazione, che possono aiutarti a chiarire alcuni concetti base. Non si sostituiscono ad una buona scuola di recitazione, ma possono comunque esserti molto utili! E non ti preoccupare se pensi di non avere il “physique du rôle” o l’età giusta per recitare il personaggio di Mirandolina, a noi va benissimo. Vogliamo vedere come la interpreteresti tu.

Coraggio, divertiti insieme a noi!


L’ Approfondimento di Emanuela

L’ attrice Emanuela Masia, nostra collaboratrice, ci svela alcune curiosità su Carlo Goldoni e sulla sua Locandiera che secondo lei, è ancora parecchio attuale… E d’altronde, come darle torto?

PS: Lo sapevi che Carlo Goldoni, si chiamava Osvaldo? Non ci credi? Beh’, guarda il video di Emanuela allora! 😉

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