Ben ritrovato con la nostra rubrica del Monologo del Mese.
Stavolta, invece di proporti un monologo teatrale, ti presento il monologo di un personaggio, “Il Dottore” della celebre serie Tv britannica ideata da Sydney Newman: Doctor Who.
A interpretare per noi questo monologo è l’attore Lorenzo Luparini e puoi vedere la sua interpretazione andando sul Canale YouTube di Teatro per Tutti.
Se hai voglia di sfidare il nostro amico e recitare anche tu questo bel monologo sull’assurdità della guerra, allora vedi come fare andando nella nostra pagina web “Monologhi” o entrando a far parte del gruppo Facebook da noi gestito “Monologo del Mese“.
Perché Doctor Who?
Probabilmente la risposta più breve e sincera che posso darti è che sono un’inguaribile nerd.
E, infatti, questa è una serie Tv fantascientifica da veri nerd.
Se invece vuoi una risposta dalla Rebecca attrice, allora ti dico che la scelta è caduta su Doctor Who, perché questo è un personaggio poliedrico e dalle mille sfaccettature.
E non è solo un modo di dire.
“Il Dottore” è un personaggio che, nel corso della sua lunghissima esistenza cambia pelle, si reincarna, diventando una persona differente. E perciò, viene interpretato di volta in volta da attori differenti.
Ogni reincarnazione del Dottore, pur conservando storia, background e ricordi del “dottore precedente” ha una sua propria personalità, un suo modo di comportarsi e di esprimersi. Un differente modo di vestirsi e di affrontare le situazioni.
E perciò, per un attore, questa splendida serie tv può essere davvero un gran bel campo di prova. Ed è per questo motivo che entra di diritto nella rubrica più celebre di Teatro per Tutti!

Chi è il Doctor Who?
Il “Dottore” non è un essere umano, ma un extraterrestre che viene dal futuro.
Viagga attraverso il tempo e lo spazio, grazie al TARDIS, una speciale macchina del tempo che ha le sembianze di una cabina telefonica blu, usata dalla polizia britannica negli anni sessanta.
Il Doctor Who generalmente non viaggia da solo, ma ha sempre qualcuno con sé.
I suoi “accompagnatori” prediletti sono, nella grandissima maggioranza dei casi, uno o più esseri umani poiché il genere umano è quello che preferisce.
Il suo pianeta di origine è Gallifrey e la sua infanzia e adolescenza si perdono nella notte dei tempi.
“Il Dottore” infatti ha un’età indefinita e parla davvero poco e malvolentieri del suo passato.
Quel che è certo, è che il Doctor Who è un Signore del Tempo e che viaggia attraverso i secoli e i luoghi dell’universo in modo del tutto casuale.
È una persona dalla sapienza vastissima e che conosce tantissime culture e tecnologie differenti.
Conoscenze che egli sfrutta, di volta in volta, per risolvere le situazioni che gli si presentano davanti e che spesso gli tornano utili per salvare non solo la vita di singole persone, ma perfino l’intero universo.
Il Monologo del Dottore: Il discorso sulla guerra
Il monologo che ho scelto di inserire nella nostra rubrica viene pronunciato dal Dottore durante l’ottavo episodio della nona stagione.
La situazione vissuta dal Dottore e dai suoi compagni d’avventura è particolarmente tragica.
Due diverse società, una umana e l’altra aliena, dopo un lungo periodo in cui hanno convissuto in pace sulla Terra, sono pronte a farsi guerra.
L’obiettivo di ognuna delle due parti è il completo annientamento della società nemica.
Le due più alti rappresentanti di ognuna delle parti si trovano nella posizione di poter distruggere il nemico, semplicemente premendo un tasto di una sorta di arma di distruzione di massa: la scatola Osgood.
È in questo contesto che la sapienza e la saggezza del Signore del Tempo riescono a risolvere la situazione.
Il Dottore, infatti, prende la parola e cerca di convincere le due contendenti che la violenza e la guerra non possono portare a niente di buono, neanche per la società che riuscirà a sopraffare l’altra.
Il testo del monologo
Voi volete solo crudeltà e la crudeltà non può che generare altra crudeltà. Non siete superiori alle persone che sono state crudeli con voi. Siete solo una nuova schiera di gente crudele che lo sarà con altri esseri viventi che a loro volta non potranno che esserlo con voi.
È un cerchio, un circolo vizioso. Il solo modo possibile per cui tutti possano vivere in pace è essere pronti a perdonare.
Perché non volete rompere questo circolo vizioso? Che cosa volete? la guerra?
E quando questa guerra sarà finita, quando finalmente i vostri saranno liberati da quelli che non vi vanno bene, come pensate che sarà il mondo? Ci avete riflettuto almeno un po’?
L’avete mai presa in considerazione questa cosa? Perché siete davvero molto vicini ad ottenere ciò che volete.
Quindi, come sarà? Raccontatemelo un po’. Vivrete nelle stesse case? Le persone andranno al lavoro? Ci saranno le vacanze? Oh! Ci sarà la musica? La gente potrà suonare il violino? Chi li farà questi violini? Dunque?
Oh, non lo sapete, vero?
Perché, come qualunque altro bambino che fa i capricci, non sapete davvero quello che volete. Quindi, lasciate che vi chieda una cosa su questo nuovo coraggioso mondo che volete costruire:
una volta che avrete fatto fuori tutti i cattivi e tutto sarà perfetto e giusto, quando avrete ottenuto tutto ciò che pensavate di volere esattamente per come lo volevate, cosa farete con quelli “come voi”?
Con i sovversivi intendo.
Come proteggerete la vostra gloriosa rivoluzione dal prossimo pericolo, dai prossimi cattivi? Perché, sapete, non è un gioco.
Quando sparate il primo colpo, non importa quanto vi sentiate nel giusto, non avete idea di chi ucciderete. Non sapete quali bambini urleranno e piangeranno, quanti cuori verranno infranti, quante vite spazzate via, quanto sangue sarà versato finché tutti non faranno l’unica cosa che c’era da fare dall’inizio…
ovvero sedersi e parlare.
(Il monologo qui presente è leggermente modificato rispetto al copione originale, in quanto durante il suo discorso, Il Dottore in realtà, qualche volta, viene interrotto dalle sue interlocutrici)
E tu, come lo faresti?
Se anche tu vuoi interpretare questo bel monologo, che ben fa apire quanto la guerra non sia mai la soluzione migliore e tanto meno quella giusta, allora non fare il timido e sfida il nostro amico Lorenzo.
Entra a far parte del gruppo facebook “Monologo del Mese” o visita la pagina web“Monologhi ” del sito di Teatro per Tutti per capire come partecipare!
Se pensi possa tornarti utile, ti informo che su questo sito è presente anche il nostro Manuale di Dizione, che puoi usare per migliorare eventualmente il tuo difetto di pronuncia o il tuo forte accento regionale.
Nel nostro gruppo Facebook, infatti, potresti essere visto da attrici e attori provenienti da tutta Italia e una buona dizione, anche se non è obbligatoria, è comunque gradita.
Inoltre, puoi consultare gli articoli della nostra rubrica di recitazione , dove troverai un sacco di consigli utili.
Certamente i nostri articoli non possono sostituirsi ad una buona scuola di recitazione, ma possono comunque essere un valido aiuto a chi sta muovendo i suoi primi passi nell’entusiasmante mondo della recitazione!
E infine non preoccuparti se pensi di non avere il “physique du rôle” o l’età giusta per recitare per interpretare “Il Dottore”. A noi va benissimo lo stesso.
Vogliamo solo vedere come reciteresti tu questo monologo.
Aiutaci a rendere virale il teatro!