Continua la rubrica di Teatro per Tutti dedicata ai Festival del Cinema.
In questo terzo appuntamento, dopo aver parlato di due rassegne che si svolgono in Italia, il festival Cinemambiente di Torino e il Festival del Cinema di Venezia, ci spostiamo all’estero.
In questo articolo parliamo di un festival ormai famoso e a cui ambiscono partecipare gli artisti cinematografici di tutto il mondo, il Festival internazionale del cinema di Berlino.
La nascita del Festival di Berlino
La primissima edizione di questo festival risale al 1951. Sei anni dopo la conclusione della terribile Seconda Guerra Mondiale e agli inizi della lunga Guerra Fredda.
Il Festival di Berlino è unico proprio a causa del suo essere nato in una città particolare, Berlino. L’unica città al mondo ad essere divisa dal celebre Muro che solo nel 1989 verrà abbattuto.
Lo slogan di questa prima edizione è stato sicuramente di grande impatto.
Il festival di Berlino, per volere dei suoi organizzatori, si presentò come “vetrina del mondo libero“. Un chiaro e netto messaggio politico, in contrapposizione all’Unione Sovietica.
Date le sue origini, ancora oggi il festival di Berlino è considerato essere il più “politico” di tutti i maggiori festival cinematografici del mondo.
Fin dai suoi esordi, Il Festival di Berlino si svolge nel mese di Febbraio per undici giorni.
Undici giorni in cui la città tedesca attira decine di migliaia di visitatori, provenienti da ogni parte della Terra.
L’origine del nome Berlinale
L’altro nome con cui il festival internazionale del cinema di Berlino è conosciuto è, Berlinale.
Si tratta però di un nome che non venne pensato dal comitato organizzativo che ideò e volle il festival.
A coniare questo nome tanto particolare e musicale è stata invece Tatjana Sais, un’attrice, cabarettista e doppiatrice tedesca che fece parte della giuria di esperti alla prima edizione del Festival.
L’espressione “Berlinale” piacque così tanto agli organizzatori che decisero di chiamare ufficialmente il loro festival proprio così già a partire dall’anno successivo.
L’Orso D’Oro…
Fin dalla sua primissima edizione, il carattere competitivo del Festival si delineò con fermezza.
Il 9 ottobre 1950, in occasione della prima riunione del comitato di organizzazione del festival, nacque infatti l’iconico premio dell’Orso D’Oro.
La statuetta è in bronzo placcato oro e, come suggerisce il nome stesso del premio, rappresenta un orso che è il simbolo di Berlino presente nella bandiera e nello stemma della città.
La giuria che decretò il film vincitore della prima edizione era costitutita da esperti di nazionalità tedesca. Ma successivamente, fino al 1955, gli organizzatori preferirono lasciare al pubblico la possibilità di eleggere il film migliore del festival.
Solo in un secondo momento, il comitato organizzativo chiese ed ottenne il riconoscimento da parte della Federazione internazionale delle associazioni di produzione cinematografica (FIAPV) della Berlinale come un festival competitivo.
E così a partire dal 1956 la giuria è composta da esperti di tutte le nazionalità.
…e gli altri premi
Nel corso del tempo, accanto alla giuria di esperti internazionali si aggiunsero giurie indipendenti e la votazione del pubblico.
Ad oggi alla Berlinale il premio principale dell’Orso D’Oro è affiancato da svariati altri premi.
Tra questi i più importanti sono il Premio alla Miglior Opera Prima, il Premio al miglior Documentario, al miglior Cortometraggio e i riconoscimenti e premi della sezione giovanile “generation”.
Theater am Potsdamer Platz
Attualmente il Festival si svolge in uno dei più grandi teatri della Germania, il Theater am Potsdamer Platz, progettato dal celebre architetto italiano Renzo Piano.
Nato come auditorium per spettacoli musicali, l’edificio può contenere fino a quasi 1800 spettatori e recentemente è diventato sede anche del Cirque du Soleil.
Negli undici giorni del Festival il maestoso e moderno Theater am Potsdamer Platz prende il nome di Berlinale Palast e viene quindi adibito a cinema per le varie proiezioni.
La Berlinale Oggi: un Festival sociale.
Ad oggi il Festival Internazionale del cinema di Berlino, oltre a promuovere il cinema si impegna, con iniziative parallele, a veicolare messaggi di sostenibilità sociale.
Durante i giorni del festival, quindi, vengono organizzati anche eventi extra Berlinale ma ad essa legati come la sezione “Panorama” e il premio “Teddy Award” che veicolano e incentivano il cinema indipendente.
Tra le tante iniziative, quella che mi ha colpita in particolar modo è la sezione World Cinema Fund, attraverso la quale la Berlinale dà la possibilità alle piccole realtà cinematografiche di poter sviluppare i loro progetti, nonostante si trovino in regioni con infrastrutture cinematografiche assenti o piuttosto deboli.
Trovo che sia davvero lodevole che un grande festival cinematografico come questo dia spazio a realtà piccole, cercando storie e talenti anche negli angoli più remoti del mondo.
Non ho mai avuto la possibilità di partecipare come spettatrice alla Berlinale ma immagino che possa essere un’esperienza davvero grandiosa e coinvolgente.
In quegli undici giorni, le strade intorno al Theater am Potsdamer Platz si accendono di una luce nuova e ammaliante e si sa per certo di vivere l’essenza del grande cinema in prima persona!
Se vuoi avere ulteriori informazioni su questo Festival, visita il sito ufficiale della Berlinale!