Tutorial di Costume Teatrale: la Moda negli anni ’70 del Novecento

In questo articolo Francesca Manteri ti parlerà di:

Torna dalle vacanze estive la rubrica di Storia del costume di Teatro per Tutti!

Ci eravamo addentrati nella storia della moda nel XX secolo fino ad arrivare ai “mitici” anni ’60, decennio di lotte sindacali per l’acquisizione dei diritti fondamentali dei lavoratori, decennio che spodesta la moda dal suo millenario privilegio di essere un’arte destinata a pochi.

Parliamo adesso dei “favolosi” anni ’70 e vediamo quali sono le caratteristiche principali per mettere in scena un’opera ambientata in questo periodo, che sia storicamente accurata dal punto di vista dei costumi.

Già dall’inizio del decennio il gli effetti del boom economico – iniziato negli anni ’50, e già cominciato a scemare verso la fine degli anni ’60 – erano ormai del tutto esauriti e l’ombra della guerra fredda già incombeva sulla politica mondiale e sul commercio.

Per la moda è un decennio in continuo fervore, durante il quale si spazia nelle più svariate direzioni.

Dal glamour, all’hippie, al punk, al fenomeno della disco, fino ritornare verso la fine del decennio, ad uno stile più classico ed androgino, rivisitando la linea a clessidra con larghe imbottiture per le spalle che davano al busto una forma a triangolo, anticipando quella che sarà la moda degli anni ’80.

Con gli anni ’70 nasce la concezione di gusto personale, di libera scelta estetica e di immagine.

I giovani tendono a mescolare vari stili e culture in maniera fantasiosa, spesso esagerata, a volte anche senza senso.

Sono gli anni in cui alla moda ufficiale (quella delle passerelle) si contrappone la contromoda.

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La Moda Femminile degli anni ’70

Dopo le minigonne e gli abitini sempre più mini dei ’60, c’è un ritorno alle lunghezze ed ampiezze: le gonne (a vita altissima) sono spesso a balze o a pieghe e torna di moda il plissé.

Anche gli abiti sono molto ampi e moltissimi i tagli tra cui poter scegliere.

Si spazia dalle rivisitazioni neoclassiche, con il taglio “impero”, a quelle di metà ottocento, stile “casa nella prateria”, alla Grecia antica con le semplici tuniche strette in vita da una cintura, allo stile etnico di popoli africani o asiatici.

Per i pantaloni, invece non ci sono mezze misure: shorts minuscoli in contrapposizione con pantaloni a zampa di elefante che rasentano il suolo.

Vista la predilezione per le maxi ampiezze, molto usate in questo periodo sono anche le gonne a pantalone, sia lunghe fino ai piedi che corte al ginocchio o sopra.
Sono molto popolari la maglia e il crochet: un universo che spazia dai maglioni, ai maxi gilet, agli abiti, ai cardigan, ai costumi da bagno, alle borse, ai cappelli. Una persona poteva essere vestita solo di maglia negli anni Settanta!

Molto popolare è anche il jersey in tutte le sue composizioni: per la sera viene largamente usato il jersey di seta, lucido e morbido, adatto ai tagli drappeggiati ed ad enfatizzare gli scolli (in questo periodo principalmente lungo la schiena); per il giorno e le occasioni sportive i jersey di cotone, viscosa e poliestere, sono molto utilizzati, soprattutto per la maglieria (dalle T-shirt alle calze).

Tessuto Jersey anni 70
Il Jersey non è propriamente un tessuto, cioè realizzato a telaio con trama e ordito, ma una stoffa realizzata a maglia rasata. Di teslar – Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento

 

Per completare l’outfit anni ’70 non potevano mancare gli accessori.

Le borse finalmente acquistano maggiore funzionalità rispetto ai decenni precedenti. Clutch, secchielli, tracolle, zaini, bisacce, assumono tutte grandi dimensioni, spaziando anche per i materiali, come ad esempio i tessuti di tappezzeria, la corda, la paglia, il rattan, senza contare le fantasie etniche.

Ma come non citare anche altri importanti accessori, come le scarpe, i cappelli, gli occhiali.

La Zeppa è la scarpa icona degli anni’70, in tutte le sue forme: con le zeppe non si sbaglia mai, soprattutto se di colori sgargianti in contrasto con il resto dell’abbigliamento o con le calze, anch’esse molto colorate. In alternativa alla zeppa, anche gli stivali sono un accessorio importante, sia per le occasioni giornaliere che, con l’aggiunta di una zeppa altissima, per la discoteca.

Gli occhiali assumo forme squadrate e giganti, nei più svariati colori e materiali.

 

L’abbigliamento maschile degli anni ’70

La moda maschile degli anni ’70  spazia fra due correnti contrapposte.

Da una parte lo stile della “contestazione”, dei movimenti studenteschi, della contromoda. Dall’altra uno stile più serio ma comunque facile da indossare, per cui l’immagine ideale è quella di un trentenne con una carriera già definita.

C’è quindi un ritorno ad uno stile anni ’30-’40, in cui andavano per la maggiore pantaloni a vita alta, con pinces e tasca tagliata, gamba larga ma non più scampanata come qualche anno prima.

Il musicista Alex Kapranos con indosso un Montgomery
Il musicista Alex Kapranos con indosso un Montgomery. Di Daniel Case di Wikipedia in inglese – Trasferito da en.wikipedia su Commons., CC BY 2.0, Collegamento

La liberalizzazione nel campo dell’abbigliamento avvenuta durante gli anni della contestazione, porta l’uomo in questi anni a ricercare uno stile che non sia trasandato ma che ponga l’accento sull’informalità: sono molto diffuse la giacche con taglio marinaresco (tipo il montgomery o i cappotti doppio petto), i giubbotti di pelle o camoscio.

Le camicie lentamente abbandonano le lunghe becche fino ad arrivare all’introduzione dei due bottoncini che fermano le punte.

Altra importante invenzione di questo decennio è la moda unisex.

Capi come i jeans, i pullover, le scarpe sportive, le salopette, le tute, vengono ormai indossanti indistintamente da uomini e donne, così come i capelli lunghi. La stessa cosa accade per il completo da uomo, indossato adesso anche dalle donne – diverso del capo”gemello” degli anni 60, che non era altro che la trasposizione in taglio femminile del completo maschile – per cui si usa un taglio unico per entrambi i sessi (quello maschile).

 

La Contromoda: Hippie, Glam e Punk

Diversi sono i movimenti di contromoda che attraversano gli anni ’70.

Primo fra tutti sicuramente è il movimento hippie, il cui stile si muove nel campo delle tradizioni nazionali e del folklore dei cosiddetti Paesi del Terzo Mondo. Tra questi la cultura a cui si fa più riferimento è quella indiana di cui si cerca di replicare lo spirito religioso, la pratica meditativa e lo stile di vita umile ed essenziale. Tuniche indiane di seta vengono portate indistintamente dagli uomini e dalle donne, poiché la diversificazione dei sessi è considerata discriminante. Altra cultura a cui si rifà quella hippie è la cultura zingaresca, ammirata per la libertà della vita nomade, da cui vengono adottate le gonne a balze decorate con sonagli, piccoli specchi e ricami floreali. È infine dalla cultura degli Indiani d’America che il movimento prende spunto, assorbendone soprattutto gli abiti in pelle e i monili: dai pantaloni alle giacche di camoscio con le frange, agli accessori con le piume, alle collane di turchesi e argento.
In generale il movimento hippie manifesta, attraverso il suo abbigliamento ricco di riferimenti etnici, la sua solidarietà verso questi popoli sottomessi dal sistema capitalistico.

Sempre su questo filone, troviamo il fenomeno del glam-rock, il cui simbolo indiscusso è sicuramente David Bowie. La moda Glam rifiuta totalmente tutto ciò che risulta “povero” e, come il movimento hippie, rifiuta la diversificazione dei sessi. Caratteristica principale della moda glam è l’eccesso: si fa largo uso di lustrini, di lurex, lycra e di colori accesi, trucco e capelli di colori eccessivi e vivaci.

moda anni 70 punk
Moda Punk. By Pax – Transferred from pl.wikipedia.org to Commons., Public Domain, Link

Verso la fine degli anni ’70 si fa spazio un altro movimento di contromoda, la cui prima regola è quella di “schifare” la società perbenista: il punk. Questa parola sul finire degli anni ’70 significa molto di più che musica. Il Punk è il manifesto della gioventù britannica di quegli anni – solo successivamente si espanderà negli Stati Uniti – delle ribellioni in corso contro i pregiudizi razziali borghesi e del disagio creato dalla disoccupazione. L’abbigliamento punk è caratterizzato da alte “creste” colorate, dal riutilizzo di materiali tipici del degrado come la gomma o la plastica, l’utilizzo di simboli ed immagini forti con lo scopo di oltraggiare il pudore. Primi promotori di questo genere sono stati sicuramente Malcolm McLaren e Vivienne Westwood, che nella loro boutique di King’s Road, chiamata Sex proprio per scandalizzare, elaboravano l’immagine turbolenta del punk, prendendo spunto da ciò che li circondava: famosissima la T-shirt bianca con un seno nudo stampato davanti.

 

 

Come realizzare un costume anni ’70.

Riepilogando, per realizzare un costume di scena per un personaggio femminile anni ’70, ecco le caratteristiche principali da tenere in considerazione.
Vengono abbandonate le minigonne per le lunghezze e le ampiezze sia delle gonne che degli abiti, con grande varietà di tagli e di stampe, preferibilmente floreali o optical, tipo di stampa geometrica con effetti tridimensionali che dava l’impressione del movimento. Realizzata principalmente in bianco e nero, se ne trovano anche esemplari a più colori in scala o contrastanti.
Sono molto popolari la maglia, il crochet e il jersey, sia per uomo che per donna.
Gli accessori la fanno da padroni: le maxi borse, i maxi occhiali, le zeppe, tutto rigorosamente di colori sgargianti.
I pantaloni non hanno mezze misure: o gli hot pants o lunghi fino a terra, tanto da coprire le zeppe, e con la gamba larga o a zampa.
Nasce la moda unisex che si sviluppa sia in direzione della moda formale-informale (con jeans, le scarpe da ginnastica e i pullover e nei completi classici di taglio maschile), sia nella direzione della contromoda (con i movimenti hippie, glam e punk di cui lo stile androgino e la sessualità aperta sono i cavalli di battaglia).

Per quanto riguarda un costume di scena per un personaggio maschile, la moda di questo periodo presenta due correnti contrapposte.
Da una parte la contromoda, di cui abbiamo già parlato in precedenza.
Dall’altra parte un ritorno ad un abbigliamento più classico, soprattutto nel taglio, di ispirazione anni ’30-’40, rivisitato attraverso l’introduzione di elementi più informali: sono molto diffusi i cappotti come il montgomery e quello a doppio petto di ispirazione marinaresca, oppure le giacche di pelle e di camoscio, da indossare sopra i pullover di maglia.

 

ALTRI RIFERIMENTI UTILI PER UN COSTUME TEATRALE ANNI ’70

Oltre alle indicazioni che trovi in questo articolo sulla moda degli anni Settanta del Novecento, puoi visitare la nostra bacheca di Pinterest dedicata alla storia della moda e del costume. Se vuoi puoi anche iscriverti al nostro gruppo dedicato al mondo dei costumi teatrali, in cui puoi fare domande e condividere le tue esperienze e le tue realizzazioni!

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