Alcuni mesi fa ho scritto un articolo in cui ho cercato di darti alcune dritte su uno dei momenti più affascinanti e terrificanti di ogni attore: Come preparare un monologo! Quel momento in cui le luci ti avvolgono e tu sei lì solo soletto davanti al pubblico e il sudore ti scorre freddo sulla schiena!
Ma, almeno che tu non stia preparando uno spettacolo OneManShow con un solo, lungo monologo, nelle tue esperienze teatrali ti troverai a dover dividere il palco con altri compagni di avventura dando vita a dialoghi più o meno serrati.
Ma se un monologo puoi studiarlo e ripeterlo un po’ ovunque – io lo faccio sempre sotto la doccia! – quali sono i metodi più efficaci per mettere a punto e ricordare un dialogo?
Prova ad immaginare un monologo come un videogioco sparatutto.
Sei il protagonista indiscusso in cui devi colpire i nemici e conquistare il successo rimanendo in vita. Sul palco non ti conviene eliminare il pubblico ma con la tua preparazione e abilità potrai colpire il loro cuore senza far rimpiangere la presenza di altri personaggi.
Mi piace invece pensare ai dialoghi come a un videogioco avventura, in cui devi raggiungere l’obiettivo cercando indizi e superando prove.
Forse conosci il mitico Monkey Island, un gioco “punta e clicca” che ha accompagnato la mia adolescenza e che tutt’ora adoro. Lì il protagonista Guybrush Treepwood doveva salvare la sua amata dalle grinfie del temutissimo rivale LeChuck. Un classico copione insomma. Ebbene, senza l’aiuto di tutti i personaggi che popolano la storia difficilmente ci sarebbe riuscito, perché proprio con il loro aiuto e gli oggetti che gli forniscono riesce a salvare l’amata Elaine.
E sono proprio questi personaggi, comparse o comprimari che dialogano con il protagonista, a rendere indimenticabile l’avventura!
Ok, torniamo a noi, altrimenti chiudo tutto e vado a giocare!
Prima di proseguire, vorrei farti sapere che Teatro per Tutti ha pubblicato la prima uscita della collana “Dieci Monologhi”.
Si tratta di una raccolta di monologhi poco conosciuti e molto interessanti per un provino, creata appositamente per gli attori.
Ogni uscita raccoglie i monologhi più belli tratti dalle opere di un autore o di un’epoca storica e prevede una parte con dieci monologhi femminili e una parte con dieci monologhi maschili.
La prima uscita è dedicata al Teatro Antico: Eshilo, Aristofane, Plauto e tanti altri autori dell’Antica Grecia e Roma.
Ci sono un sacco di informazioni utilissime su ogni autore, sui monologhi e sui personaggi, per permetterti di prepararti senza perdere tempo a cercare informazioni in giro. Inoltre è in formato PDF, quindi puoi scaricartelo sul tablet o lo smartphone e leggertelo dovunque e in qualsiasi momento.
Costa soltanto 9,90€ e ti potrà essere davvero utilissimo.
Come preparare un dialogo
Il regista ti ha scelto per far parte del suo spettacolo!
Qui di seguito ti darò alcuni consigli che secondo la mia personale esperienza potranno aiutarti a preparare al meglio i dialoghi previsti dal tuo copione. Se hai sviluppato qualche metodo particolare o hai dei suggerimenti da dare a me e ai lettori di Teatro per Tutti, sentiti pure libero di scriverceli utilizzando il modulo commenti che trovi in fondo all’articolo!
E se hai degli amici attori che potrebbero trovare utile questo articolo, ti invito a condividerlo con loro!
Pronto? Ecco alcuni consigli su come affrontare la preparazione di un dialogo!
1. Le tue battute
Appena avrai tra le mani il tanto agognato copione, dai una prima lettura al testo. Potrai subito farti un’idea di quanto sarai impegnato sulla scena, quanti dialoghi avrai e con quali personaggi dovrai confrontarti sul palco. Una volta a casa leggi il copione con calma ed evidenzia la tua parte.
Già dalle prime prove ti sarà chiaro il tuo coinvolgimento sulla scena. Nel corso della tua esperienza ti potrà capitare di essere un protagonista, una comparsa con poche scene o un personaggio sempre presente sulla scena, ma con pochissime battute. Pensa al cameriere che entra in scena nel bel mezzo della commedia dicendo: “Signori, il pranzo è servito!”.
Cerca di vivere ogni esperienza sul palco con lo stesso impegno, non incappare nell’errore di pensare che avendo poche battute il tuo lavoro sarà facile, banale o peggio ancora, noioso!
Procedi studiando la parte per scene, a compartimenti stagni. Potresti immaginare il copione come un libro composto da tanti capitoli nel quale mettere il segnalibro al momento giusto. Oppure, ovviamente, come un videogioco in cui cliccare “Salva” senza la paura di perdere i traguardi fin li raggiunti!
Quando sei a casa e ripassi puoi aiutarti sottolineando le parole chiave delle battute più lunghe o più difficili da imparare. Facendo attenzione a non modificare eccessivamente le frasi, in un improvviso momento di blackout durante lo spettacolo potrai aggrapparti a quelle parole-AncoraDiSalvezza per riprendere il filo del discorso.
Studio e ripasso costante daranno a te e ai tuoi compagni la padronanza del copione e della vicenda. Ciò vi permetterà anche una piccola dose di improvvisazione per salvare momenti di panico senza che il pubblico se ne renda conto!
Per facilitarti ancora di più utilizza sul copione le linguette segnapagina: potrai attaccarle alla pagina di inizio delle tue scene scrivendo sopra un piccolo promemoria, ad esempio: “Pag. 10, scena 1”, “Pag. 35, Atto 2” e così via. Il copione sarà in ordine e potrai avere tutto sotto controllo.
Se non l’hai già fatto, potresti dare un’occhiata all’articolo in cui Rebecca consiglia tre metodi per memorizzare la parte: un primo passo per non rischiare di rimanere in silenzio sul palco in attesa della battuta del tuo compagno, salvo poi accorgerti che quella battuta dovrebbe uscire dalla tua bocca!
2. Le battute degli altri attori
Ti potrebbe essere utile evidenziare, con un colore diverso, il finale delle battute degli altri personaggi che precedono le tue.
Mentre impari la parte a memoria, avere sotto gli occhi l’attacco della tua battuta può aiutarti a ricordarlo meglio.
Nel caso in cui tu abbia uno o più dialoghi molto lunghi con un solo personaggio, ti sarà molto utile incontrarti con l’altro attore per ripassare insieme. Non abbiate fretta (a meno che non ne abbiate motivo), procedete con calma. Anche soltanto leggere più volte il vostro dialogo vi aiuterà a memorizzarlo bene.
Alle prove, segnatevi dettagliatamente le indicazioni del regista sul copione, in modo da averle ben presenti anche quando ripassate da soli.
Quando entrambi avrete imparato a memoria la parte e deciderete di incontrarvi per ripassare insieme il dialogo, iniziate sempre con una lettura. Dopodiché ricominciate provando ad andare a memoria, ma senza interpretare più di tanto. Quando la memoria sarà ben consolidata e le indicazioni del regista ben assimilate, allora se volete lasciatevi andare all’interpretazione.
Ad ogni modo, il ripasso extra-prove è molto utile per la memoria e per creare alchimia tra gli attori, ma per quanto riguarda l’interpretazione è sempre meglio provare davanti agli occhi del regista.
3. L’importanza del contesto.
Dopo aver affrontato le prime prove ed aver compreso il tuo ruolo all’interno dello spettacolo, immergiti nell’avventura!
È arrivato il momento di contestualizzare la situazione. Seguendo le indicazioni del regista, impara prima di tutto a conoscere la storia in cui sei coinvolto. L’ambientazione, il carattere di tutti i personaggi. Immedesimarti nella tua parte sarà più semplice, potrai calarti sin da subito nell’atmosfera che l’autore ha voluto creare quando ha messo mano al testo e potrai memorizzare più facilmente le tue battute. Non sottovalutare questo approccio iniziale al lavoro che ti aspetta: conoscere la situazione che ti circonda ti tornerà molto utile per ricordare le tue battute nella giusta sequenza!
Cerca informazioni sul periodo storico in cui è ambientata la vicenda, le usanze, la mentalità, le mode.
Poi approfondisci la conoscenza dei personaggi. Cerca di comprendere le loro motivazioni, le loro paure, il loro ruolo all’interno della storia. Ovviamente farai questo lavoro soprattutto sul tuo personaggio, ma ti consiglio di dare un’occhiata anche a tutti gli altri. In particolar modo quelli con i quali dovrai interagire di più.
Questo ti servirà quando in scena ti troverai di fronte a quei personaggi e non agli attori che li stanno interpretando.
3. Ascolta i tuoi compagni (e il Regista).
Mentre sei sul palco, sarebbe un errore pensare solamente alla tua prossima battuta, aspettando l’attacco giusto per dirla. Ti consiglio in questo caso di farti trasportare dalla storia che stai vivendo sul palco. Ti accorgerai che anche in un momento di vuoto troverai le parole giuste per rispondere ai compagni che stanno dividendo la scena con te. Stai attento e ascolta la conversazione: nelle parole degli altri troverai l’aggancio giusto per fare un passo avanti!
Ci sono molti tipi di approcci che il tuo regista potrà adottare. Ci sono i registi che vogliono le battute pronunciate esattamente alla lettera come sono sul copione, altri che lasciano più libertà interpretativa. In ogni caso, pensare solo al testo non ti sarà molto d’aiuto.
Ascolta le battute, interagisci, sentiti dentro la vicenda. Se hai studiato bene la tua parte, le battute verranno. E se non vengono sarà più semplice per te cavartela se sarai riuscito a calarti nella storia. Se pensi esclusivamente alle tue battute invece, in caso di una piccola distrazione o dimenticanza, sarai assalito dal panico.
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4. Rimani concentrato.
Ti potrà capitare di non mettere mai piede fuori scena e ti troverai a dover scambiare “quattro chiacchiere” un po’ con tutti. Dovrai rimanere sempre concentrato nella parte e non ti potrai permettere di divagare con la mente.
Questo vale anche per quando sei dietro le quinte. Quando si avvicina la tua scena alzati, mettiti vicino alla quinta di ingresso e presta attenzione a quello che avviene sulla scena. Potrai calarti nell’atmosfera della storia anche senza stare sotto i riflettori e sarai sicuro di entrare al momento giusto.
Pensa il disastro se tu non fossi concentrato e ti dimenticassi l’entrata!
5. L’Alchimia tra gli attori.
Alla base di tutto il lavoro per tirare su lo spettacolo dovrà esserci una buona dose di complicità tra compagni di avventura.
Non sbuffare se il regista crede che siano necessarie da subito diverse prove a settimana per creare la giusta alchimia tra attori. Il giorno della prima lo ringrazierai di cuore! Imparerai a conoscere i tuoi compagni e vedrai i loro personaggi prendere vita uscendo dalle pagine del copione. Più sarete complici, più vivacità riuscirete a dare alla storia!
Se in alcune scene sarai coinvolto con uno o due attori proponi di incontrarvi anche fuori dal teatro per ripassare insieme la vostra parte senza il bisogno di leggere da solo tutto il copione. Vi sentirete ancora più sicuri e arriverete alla prova successiva molto più allenati.
Se ciò non fosse possibile, per ripassare da solo la parte, puoi registrare le battute dei tuoi compagni lasciando una pausa nel punto in cui dovrai essere tu a parlare. Nell’articolo 5 app utili per il Teatro, ci sono delle applicazioni che servono proprio a questo. Un metodo sicuramente efficace ma niente a che vedere con il ripasso “dal vero”.
E allora prova a convincere i tuoi compagni con un metodo infallibile: Pizza, bibita e ripasso!
DA SOLI È BELLO MA CON GLI ALTRI È MEGLIO!
Il monologo è sempre un momento intenso, ma il dialogo può esserlo altrettanto. Come per molti altri aspetti della vita, portare a termine un compito individuale ci fa sentire orgogliosi di noi stessi, ma riuscire a creare qualcosa di bello insieme ad altri ci può dare una soddisfazione immensa.
Quando un dialogo gira bene, con i tempi giusti, le intenzioni e le dinamiche ben calibrate (segui sempre le indicazioni del regista), la resa finale avrà un impatto infinitamente più forte sul pubblico rispetto al monologo. L’uomo è un animale sociale e anche nella vita vera i dialoghi sono molto molto più frequenti dei monologhi. Per cui una scena in cui due o più persone dialogano tra loro risulta più avvincente ed è più facile immedesimarsi nella vicenda, rispetto ad un monologo.
Quindi non sottovalutare mai l’importanza di un bel dialogo, perché è il vero motore di uno spettacolo. I dialoghi portano avanti la storia, mettono in relazione i personaggi, raccontano molto di più di quello che in realtà viene detto.